La Malta di Giusi

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a cura di: - 21 marzo 2014 - Storie di Italiani a Malta

Il mio breve soggiorno a Malta è stato come un assaggio del miglior vino che un annata possa produrre. Un sorso e ti ritrovi su un isola così nuova per certi punti di vista, ma cosi straordinariamente antica per altri. Quando io e la mia famiglia abbiamo deciso di trasferirci a Malta non presi nessuna informazione a riguardo tanto meno mi lanciai a vedere foto e immagini che altri occhi e altri cuori avevano fotografato prima di me.

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Volevo che fosse un esperienza speciale e volevo essere del tutto “vergine” se cosi si può dire. Abbiamo deciso di vivere a Malta e siamo arrivati una sera calda e umida di Maggio. Appena scesi dall’aereo il profumo di sabbia ci avvolse subito, ti sembra di sentirlo sulle labbra, ti viene quasi il ricordo di quando andavi in vacanza a mare d’estate e non avevi i compiti e la tua famiglia era riunita e c’era solo tempo per il divertimento.

C’era una certezza rilassante nel nostro arrivo, quasi come se Malta si era fermata li ad aspettarci, forse per accoglierci, forse per sorprenderci… come solo le migliori vacanze estive sanno fare. Vacanza è il termine che usavamo spesso io e mio marito il primo mese del nostro soggiorno. Ci divertivamo ad indossare abiti di lino e bere vino sugli scogli. Vedevamo i tramonti più belli sfiorare i capelli dei nostri figli che giocavano sulla spiaggia. I colori che sprigionavano il mare, il cielo e le barche ti ipnotizzavano.

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Non ricordo di aver mai avuto una serenità interiore più forte di quella legata ai primi mesi del nostro arrivo. Ricordo che avevo difficoltà a staccarmi dall’idea di vacanza che Malta trasmetteva.

Quando arrivò l’estate ebbi la sensazione che forse non mi sarei più ripresa e che avrei passato le mie giornate sulla spiaggia a mangiare pesce arrosto, sorseggiare vino e leggere libri di ogni genere. L’estate a Malta fu lunga, il caldo ti faceva ricordare che non si era tanto lontani dal deserto, ma anche il caldo era un fattore che ti portava una sensazione di serenità che difficilmente trovi in paesi nordici.

Il periodo più bello tuttavia fu Ottobre. Il turismo a ottobre si placa, le strade diventano meno affollate, riesci a distinguere il turista da chi invece va a lavorare e si muove e vive sull isola ogni giorno.

Riusci a vedere la quotidianità che nel primo periodo di vacanza mi era sfuggita. Vedevo gente di tutte le età prendere l’autobus per andare a lavorare di mattina e di sera. A Ottobre ho avuto la sensazione che mi stavo legando a Malta e che non ero venuta solo per vacanza. Quando hai figli e vai a vivere in un posto nuovo è molto facile fare amicizia con altre mamme, specialmente se sei un tipo “logorroico” come me.

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Le prime donne che ho conosciuto sono state maltesi. Morivo dalla voglia di sapere tutto di loro, le loro abitudini, cosa cucinavano, cosa leggevano, che lavori facessero. Avevo ancora sete di quel ottimo vino, e non volevo solo assaggiarlo ne volevo un altro bicchiere perche’ il gusto non rimaneva in bocca a lungo.

Ho conosciuto persone straordinarie con storie profonde e antiche. Ho conosciuto detti popolari legati a una cultura tante volte male interpretata. Ho conosciuto un pezzo di storia importante legata a un piccolo popolo straordinario. Ho conosciuto le donne che mi hanno aiutato a partorire il mio terzo bambino, donne forti con mani grandi che hanno abbracciato me e la mia famiglia in un momento nel quale le nostre erano lontane.

Ed io sono contenta e fiera di aver partorito il mio bimbo a Malta perchè i bimbi sono un dono magico e Malta è stata il paese perfetto.

Adesso stiamo per andarcene e sento il freddo avvicinarsi, lo sento sulla pelle come quando esci e dimentichi di mettere la giacca, torni dentro a prenderla.

Questo è quello che farò, tornerò qualora dovessi sentire troppo freddo. Tornerò a farmi abbracciare dal sole, dalle onde… Malta ha una parte di me ed io una parte di lei.